Vini bianchi, i 4 migliori del Sud Italia da provare assolutamente secondo il Guardian

Negroamaro, Nero d’Avola, Aglianico. Vini rossi meridionali con nomi suggestivi per i britannici desiderosi di portare il calore del Sud fino alle loro coste. All’estero e soprattutto in Gran Bretagna, terra di birrewhisky, gin e cocktail ma anche di storica curiosità e fascinazione per il mondo mediterraneo, il nostro nettare d’ambrosia piace eccome. Il Regno Unito è ancora la terza destinazione nelle esportazioni di vino italiano, nonostante gli ostacoli di pandemia e Brexit.

La richiesta è elevata e lo sarà sempre di più con la ripartenza e riapertura di ristoranti e bar anche di sera. Ormai c’è un pubblico sempre più colto che studia filiere e vigneti lontani a chilometri e chilometri di distanza dal ristorante o dal club in cui si sta degustando il calice. Sui rossi, i sudditi della Corona sono meno partigiani tra Nord e Sud. Così come per i grandi vini rosati. «I produttori di vino dell'Italia meridionale sono sempre stati fornitori affidabili di vini rossi coraggiosi a prezzi inferiori rispetto ai loro corrispettivi del Nord», scrive il wine writer David Williams sul Guardian.
Sui bianchi c’è invece, e non solo nel Regno Unito, un collegamento immediato con la produzione settentrionale e un legame forse più tenue con Fiano, Greco, Falanghina eccetera. «Nella mia esperienza, i vini bianchi del Mezzogiorno non possono contare sugli stessi riconoscimenti dei rossi», continua l’autore dell’articolo.

Può essere una questione di predilezione al palato per le «strutture» settentrionali, o di corretti abbinamenti tra vino e cibo, ma forse anche di poca conoscenza delle cantine da parte dei wine lover britannici. La questione rimane aperta. Ma intanto il Guardian pone l’accento su una produzione, quella del Sud, che merita e reclama attenzione. E che trova la sua peculiarità nei luoghi dove crescono le viti: territori vulcanici, dalla grande ricchezza minerale e pieni di storia. Il clima e la cura della vigna lasciano una traccia profonda sul prodotto già prima del lavoro effettuato nelle cantine. Le bottiglie indicate dal Guardian sono quattro: 2 campane, una pugliese e un’altra siciliana

Fonte: corriere.it
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